Cultura Equestre

La leggenda del ‘colpo di lancia’

Salve, ho notato che uno dei cavalli del maneggio dove nei fine settimana vado a montare, ha un segno molto particolare sul collo. A prima vista sembra una cicatrice, ma non lo è perché la pelle è integra, però è un evidente affossamento. L’uomo di scuderia, un anziano che è sempre stato in mezzo ai cavalli, mi ha detto che si che si tratta di un colpo di lancia. Di cosa si tratta di preciso?
Grazie, Antonio

La risposta della redazione

Ciao a te Antonio, in effetti questo segno molto particolare e che non hanno tutti i cavalli, si chiama ‘colpo di lancia’. Proprio sul numero di marzo de Il Mio Cavallo gli abbiamo dedicato un articolo. È una depressione, un’infossatura, congenita nel muscolo del collo del cavallo che non ha alcuna conseguenza sull’animale e rientra in quelli che vengono definiti segni particolari che concorrono allo stato segnaletico, e quindi all’identificazione, del soggetto. Normalmente questa depressione è circolare e si trova alla base del collo e per il suo richiamare proprio una ferita, viene chiamata ‘colpo di lancia’. Se invece questa depressione è lineare viene definita ‘colpo d’accetta’, un segno, questo, che si trova per lo più tra collo e garrese. Detto questo è interessante raccontare la leggenda che è legata a questi due segni particolari e che vuole i cavalli che ne sono portatori discendenti da una delle cinque fattrici preferite dal Profeta Maometto. Si narra che Maometto venne messo alla prova da Allah che gli ordinò di non abbeverare per tre giorni i cento cavalli che si trovavano nel recinto vicino alla sua tenda. Maometto portò a termine la prova non bevendo esso stesso, per rispetto ai suoi cavalli, per tre giorni. Al termine del terzo giorno il Profeta uscì dalla tenda e aprì il cancello del recinto dal quale, esausti, i cavalli uscirono velocemente dirigendosi nella vicina osai per dissetarsi. Nel liberare i cavalli Maometto suonò però il corno con il quale li chiamava abitudinariamente e solo cinque cavalle si fermarono tornando indietro dal loro amato padrone rinunciando a dissetarsi. A quel punto, commosso da tanta dedizione, accarezzò una ad una le cinque fedeli giumente lasciando loro sul collo l’impronta del Profeta – appunto i segni di lancia o d’accetta – in segno di benedizione e distinzione. Maometto al quel punto sapeva che sarebbero state quelle le cavalle a dare origine ai più pregiati cavalli arabi, gli unici ad avere il sangue puro e per questo destinati ad essere onorati e curati e trattati con grande rispetto ed attenzione fino alla fine dei tempi.