Veterinaria

Anche i cavalli si stressano, ma spesso per colpa nostra

Buongiorno Redazione. Ho letto un articolo in cui si parlava di stress del quale soffrono molti animali. Non veniva fatta però menzione dei cavalli che, invece, credo fermamente siano tra i più colpiti da questo problema. Cosa potete dirmi al proposito? Potete confermare la mia tesi. Grazie, Antonio.

La risposta della redazione

Ciao Antonio, la tua è davvero una bella domanda. Purtroppo è vero, anche i cavalli soffrono di stress e per quanto si voglia tentare di quantificarne il numero, questo sarà sicuramente per difetto. Nel cavallo il concetto di stress è infatti sovrapponibile con quello di trauma e più approssimativamente di vizio.
E, se ci pensi bene, da sempre si sente parlare di cavalli traumatizzati o con vizio e raramente di cavalli stressati. Eppure questi tre aspetti sono tra loro strettamente legati nel senso che lo stress non è altro che la manifestazione di un disagio, di un trauma, di un ‘dispiacere’ come si dice nel nostro ambiente, che il cavallo ha subito il più delle volte per causa nostra. Senza parlare poi dei tentativi di attribuire ai cavalli colpe che invece sono esclusivamente attribuibili ai cavalieri, a noi uomini. Del resto raramente si ammette che un cavallo possa stressarsi o, appunto, traumatizzarsi per colpa dell’operato di un cavaliere, per una richiesta di prestazioni non compatibile con le sue capacità/condizioni psico-fisiche o anche per un approccio e una doma sbrigativa e rude. Pur esistendo occasioni di stress fisici oggettivi, come per esempio, il cambio di ambiente e scuderia o l’affaticamento che sono in qualche maniera superabili facilmente, quelle definibili fisiologiche, come tutte le situazioni che possono rendere il cavallo insicuro e spaventato e soprattutto la carente capacità di comunicazione con l’uomo sono le più difficili da risolvere proprio perché presuppongono proprio un’autocritica da parte dell’uomo. Ed ecco perché, prima che il cavallo assuma comportamenti estremi come mordere, calciare, impennarsi, sgroppare o rifiutarsi di collaborare, è necessario cogliere, leggere e comprendere tutta quella serie di segnali di disagio – di stress appunto – che il cavallo ci dà e vanno affrontati partendo da un punto di vista diverso. Un punto di vista che imprescindibilmente deve essere maggiormente critico nei nostri confronti e del nostro operato.

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